In un momento storico ed economico di difficoltà e di grande sensibilità ai temi ambientali e climatici,  “Il Patrimonio che verrà”  è una straordinaria opportunità di rigenerazione urbana, che  racchiude in sé una nuova visione di patrimonio immobiliare pubblico in cui l’immobile assume un ruolo fondamentale nella cura del contesto urbano.

Si tratta di una logica innovativa e “rivoluzionaria” che trasforma i beni dello Stato in una ricchezza di tutta la popolazione in grado di curare le nostre città, rigenerare i territori, ampliare l’offerta dei servizi per le pubbliche amministrazioni e migliorare la qualità di vita dei cittadini.

Nasce un modello innovativo di edificio pubblico per una PA digitale inteso come a “Public Building as a service”, sempre più integrato e connesso con il tessuto urbano circostante. Un ufficio moderno più green, digitale, sicuro e resiliente ai cambiamenti climatici in linea con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR) e dal Green New Deal. 

E' una nuova visione dell’Agenzia del Demanio che gestisce circa 43 mila beni per un valore di quasi 62 miliardi di euro. Un’azione orientata sempre di più verso i temi chiave della digitalizzazione, della sostenibilità ambientale, della rigenerazione urbana,  dell’efficienza energetica, della sicurezza dal rischio sismico, della riduzione di consumo di suolo e della resilienza ai cambiamenti climatici. Senza però mai tralasciare l’aspetto della progettazione architettonica di qualità.

E proprio per favorire lo sviluppo, l'efficienza e la qualità della progettazione e la realizzazione degli investimenti in tempi certi  è stata istituita presso l’Agenzia “La Struttura per la Progettazione”.

In questo contesto  si inserisce anche “L’Officina per la Rigenerazione dell’Immobile Pubblico”, una rete di innovazione con altre istituzioni di ricerca e attori nazionali e internazionali nata per promuovere best practices volte a integrare gli immobili pubblici nei territori e per fornire modelli di riferimento anche per le pubbliche amministrazioni.

Una profonda trasformazione organizzativa e di mission che ha dunque consentito di dare un forte impulso alle numerose iniziative messe in campo su tutto il territorio nazionale.

Pensiamo, ad esempio, a progetti di ampio respiro come quello dei Parchi della Giustizia, nato dalla collaborazione con il Ministero della Giustizia e che coinvolge molte città italiane come Bari, Trani, Lecce, Perugia Bologna. Nel capoluogo pugliese sarà realizzata una grande opera pubblica condivisa con il territorio che, oltre a razionalizzare gli  spazi da destinare ad uffici pubblici,  punta a rigenerare il tessuto urbano e a ricucire il quartiere con il resto della città grazie alla realizzazione di un parco pubblico.

A queste iniziative si aggiungono anche progetti di recupero e restauro di edifici storci come, ad esempio,  Palazzo San Felice nel cuore del centro storico di Roma che diventerà un moderno polo culturale e sede della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte, Palazzo Buontalenti a Firenze già sede di una Scuola di Alta Formazione e molti altri beni di pregio inseriti in percorsi di valorizzazione grazie al federalismo culturale.

L’impegno dell’Agenzia del Demanio è dunque quello di restituire una nuova dimensione  a questi beni affascinanti dal grande valore iconico che testimoniano la  storia e l’evoluzione del nostro Paese, rendendo  così il “Patrimonio che verrà” sempre più curato, più sostenibile, più digitalizzato, più resiliente e al servizio della collettività.

 

 

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