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Bolzano, Palazzo Uffici Finanziari

Il Palazzo degli Uffici Finanziari di Bolzano è stato costruito nel 1938 in stile razionalista, su progetto dell’architetto Francesco Rossi De Paoli, con Luis Plattner e Guido Pellizzari.

L’intervento di ristrutturazione - ormai concluso - ha riguardato una parte dell’edificio con l’obiettivo di riqualificare e adattare gli spazi alle nuove esigenze funzionali ed impiantistiche, destinandoli ad Amministrazioni dello Stato che occupavano immobili in locazione passiva presso privati, con un risparmio complessivo di circa 230.000 euro l’anno.
I lavori hanno coinvolto il lato ovest del piano terra (via Duca d’Aosta), destinato alla nuova sede degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (Ministero della Giustizia); il lato nord del primo piano, alle spalle dell’arengario, destinato alla nuova sede degli Uffici Servizi Sociali Minorenni (Ministero della Giustizia); il lato est (corso Italia) e il lato nord del secondo piano, destinati entrambi alla sede per le Commissioni Tributarie di primo e secondo grado (Ministero Economia e Finanze). Tutti gli uffici sono insediati e pienamente operativi nella struttura rinnovata.

La riqualificazione ha interessato una superficie complessiva di 1.338 metri quadri per un importo di 1.170.000 euro. Le caratteristiche planimetriche degli spazi esistenti e, in alcuni casi, il monoaffaccio degli ambienti verso la corte interna, hanno imposto nella fase progettuale uno studio dell’illuminazione naturale con l’inserimento di elementi vetrati tra uffici e spazi distributivi. E’ stato anche realizzato un nuovo corpo scala nel cortile interno dotato di un ascensore, sia per l’adeguamento alle normative vigenti in materia di prevenzione incendi che per consentire un accesso indipendente agli spazi riqualificati. La scala e l’ascensore proseguono al piano interrato per consentire l’accesso agli archivi.

L’edificio, già Casa Littoria durante il fascismo, ha il prospetto principale a forma convessa e si trova giusto di fronte al Palazzo di Giustizia, il cui prospetto invece è a forma concava. Insieme, concorrono a completare il cosiddetto “ferro da stiro” della Città Nuova quale fulcro direzionale per il disegno della nuova espansione urbana.